Trazione cervicale

Dai tempi di Glisson (1579-1677), inventore della mentoniera per l’estensione della colonna cervicale con un contrappeso, i sistemi di trazione sono cambiati parecchio. La prima innovazione che ha rimosso il sistema originale “statico”, dove la trazione tirava il collo in modo costante, fu la trazione “intermittente” motorizzata, con la quale la colonna vertebrale è sottoposta a forze distensive “ritmiche”. 

Un passo in avanti ci ha portato il concetto moderno di trattamento, che richiede la massima partecipazione attiva del paziente alla guarigione. È il principio inventato dal chiropratico Svizzero Dr Illi, che soddisfa pienamente questo prerequisito, con l’aggiunta dell' “elemento dinamico” all’estensione. La trazione dinamica è realizzata facendo la trazione contemporaneamente al cammino su un tappeto mobile motorizzato: sospeso con contrappesi, il paziente si alza e scende nel ritmo con i passi della deambulazione. Nella fase gravitazionale del passo (quando è appoggiato il calcagno seguito dalla suola del piede), scatta la trazione assiale con un tiraggio di punta, che è trasmesso al corpo tramite delle bretelle toraciche e dalla mentoniera cervicale. Nel ritmo della deambulazione del paziente, i contrappesi sono alzati per poi cadere, producendo così la trazione intermittente. La cosa più importante è che questa forza di trazione avviene naturalmente e nella fase ideale e fisiologica della deambulazione, risultante in uno straordinario effetto terapeutico. 

Tutti i sistemi di trazione finora conosciuti sono dirette sempre nella direzione assiale. Idealmente per la colonna cervicale, la trazione è applicata con un’inclinazione in avanti di 15° per tener conto della lordosi cervicale. Personalmente sto sviluppando da qualche tempo un sistema di trazione nuovo, che include anche l’antero- e latero- flessione in direzione verso la destra e la sinistra. La trazione avviene lungo un cerchio ellittico, sospeso con un’inclinazione di 45°, così che la testa percorra un’orbita col carico di trazione differenziato, nel cerchio anteriore con più peso mentre quello posteriore con meno peso. Questa tecnica permette una circonduzione della colonna cervicale della quale beneficiano tutti i muscoli e legamenti intrinsechi del collo, senza compromettere le radici dei nervi cervicali che fuoriescono bilateralmente tra i fori intervertebrali. La trazione cervicale orbitale sarà la tecnica del futuro. 

Le indicazioni per la trazione cervicale includono le contratture dei muscoli e legamenti cervicali, il torcicollo, le fissazioni (blocchi) vertebrali cervicali e le patologie (spondilosi e spondilartrosi), che portano ad una sindrome cervicale o cervicobrachiale. Si usa la trazione preferibilmente dopo che le vertebre cervicali sono state aggiustate con manipolazioni chiropratiche. Così, la trazione sollecita i movimenti delle articolazioni vertebrali appena liberate. L’ernia discale cervicale può essere anche lei trattata, nella maggior parte dei casi, con la trazione intermittente cervicale.

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