Fin’ora, l’analisi della postura rimase una valutazione soggettiva dell’esaminatore, basata sulla valutazione tra la cognizione delle curvature normali della schiena ideale e della postura in posizione
eretta del paziente in esame. Così si riconoscevano la scoliosi, la cifosi, l’iperlordosi, vizi del portamento e le dismorfie dello scheletro come la differenza anatomica o funzionale della lunghezza delle gambe. Siccome l’esame rimase soggettivo,
non ci sono stati criteri scientificamente esatti e validi e ripetibili, salvo quando si confermavano e dimostravano i difetti posturali con l’esame radiologico. Oggi, con l’ausilio di un “medi-mouse”, è possibile rilevare le
curvature della schiena col computer e così riprodurre la postura in modo preciso e senza l’uso d’irradiazioni ionizzanti (radiografie). La grafica che si ottiene potrà in seguito essere analizzata e confrontata con una banca
dati. La valutazione computerizzata è statisticamente rilevante e informa in modo corretto lo stato posturale del paziente.
In un primo incontro col paziente
da esaminare si rileva la postura in posizione eretta neutrale, dopo con il tronco in latero-flessione verso la destra e sinistra e poi in ante- e retro- flessione. Con una grafica si ottiene una prima visione dello stato della postura. Con questa grafica
si possono già distinguere i casi normali da questi che hanno bisogno di una valutazione più approfondita con i parametri digitali in confronto alle statistiche nella base dati a disposizione. Supponiamo un caso di una scoliosi funzionale, si
scopre in un primo diagramma d’analisi posturale la presenza del difetto. Dopo aver compiuto gli esami approfonditi supplementari del caso, che potrebbero comprendere la misurazione radiologica delle curvature e delle rotazioni vertebrali, si procede
alla correzione manipolativa chiropratica del vizio di portamento e con l’aiuto del tappeto correttore. Un secondo esame d’analisi posturale, dopo la cura correttiva potrà essere confrontato con il computer con questo di prima. Le differenze
di correzione ottenute sono determinate matematicamente e non ci sono più, come finora, valutazioni soggettive e solo in parte esatte.
Un controllo della postura fa senso tra i 8 e 12 anni. In quest’età
si riscontrano i primi manifestazioni delle scoliosi ed è anche l’età più adatta per un eventuale correzione conservativa.
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Tel: 091 970 32 32
Posture -tipps
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