La spina del calcagno

Nel caso di dolori sotto il tallone, senza che non si nota niente di sospetto all’esterno, potrebbe trattarsi di una spina del calcagno o spina calcaneare. L’inserzione dell’aponeurosi plantare nel calcagno s’infiamma a causa del tendine teso durante un tempo prolungato, soprattutto in soggetti con un arco longitudinale pronunciato. L’aponeurosi plantare è una fascia che collega il calcagno con le dita del piede e aiuta a formare l’arco.  Un’infiammazione si sviluppa in calcificazione che assume la forma di una spina, che origina sotto il calcagno e punta verso il piede. Succede prevalentemente in persone obese o sportive che appoggiano il tallone con peso maggiore o con violenza. Il paziente con una spina al calcagno cammina con dolori e bruciori e qualche volta non osa perfino più ad appoggiare il piede per terra. Usa un bastone e cammina sulla punta del piede, pur di non dover caricare il calcagno dolente. Esaminando la superficie del tallone scrupolosamente per ferite, calli, verruche o lesioni esterne (per esempio una spina di una pianta del giardino), non si trova niente d’anormale. In questi casi si deve considerare come scontato che l’origine del dolore sia una spina interna nel calcagno. Per poterla diagnosticare, bisogna sollecitarla premendo al punto giusto del calcagno. La radiografia mirata conferma la diagnosi. Non si deve scambiare la spina del calcagno con un’infiammazione del tendine d’Achille che provoca altrettanto dolore, però dietro al calcagno, verso il polpaccio. 

La spina del calcagno si trova in pazienti con la tendenza a sofferenze reumatiche o all’artrosi, con in più un elemento traumatico (salto con contusione del tallone) o di una pressione insolita o prolungata, come avviene dopo una lunga marcia. Qualche volta basta anche una scarpa col tallone troppo duro (zoccolo) per provocare un’irritazione e dolore. Quando i disturbi sono bilaterali o accompagnati da gonfiori o arrossimento di una parte del piede, la diagnosi differenziale richiede la ricerca dei fattori reumatici e dell’acido urico nel sangue. Vengono anche controllate la statica, la dinamica del piede e del bacino, e se il caso, corrette con manipolazioni chiropratiche e plantari correttivi. Una sciatica con dolori al tallone, una tallonite propria o una sindrome del tunnel tarsale danno sintomi dolorosi simili alla spina al calcagno e devono essere differenziati accuratamente.

 La cura dei sintomi della spina del calcagno è relativamente semplice e di competenza del chiropratico: bisogna mettere dei tacchi di silicone (si deve metterli in tutte e due le scarpe per non compromettere il baricentro della postura del paziente). Con questi sopporti si distribuisce megio il peso su tutta la superficie dei talloni, scaricandolo  così su una superficie più grande e non più concentrato sulla spina sporgente del calcagno. Qualche volta serve anche una tallonetta con un buco situato nel luogo esatto dove si trova la spina del calcagno per togliere completamente ogni pressione. Quando i tessuti intorno alla spina sono irritati e infiammati e dolorosi, l’applicazione d’ultrasuoni, la crioterapia ad aria surgelata ed impacchi antiflogistici come l’argilla o ghiaccio sono indicati. Generalmente il dolore si calma con la cura adatta entro pochi giorni. In casi resistenti a queste terapie convenzionali, la frantumazione della calcificazione (come si usa per i calcoli renali) può essere intrapresa.

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