Chiropratica preventiva dell'infarto

La manovra di Abelzi

Si conosce la sequenza dei sintomi e delle conseguenze di un attacco cardiaco: dolori al petto ed al braccio sinistro, mancanza d’aria, infarto. In Germania si verifica un infarto ogni 3 minuti e ogni 7 minuti un decesso. Fin’ora le misure preventive sono state effettuate nelle persone a rischio (fumatori, ipertesi, iper-colesterolemici, obesi) con un’elettrocardio-gramma e della prova dei principali parametri del sangue. In alcuni casi, anche dopo aver fatto questo tipo di esami con esito normale, queste persone sono state vittime di un infarto perfino subito dopo gli accertamenti. In conlusione, questi esami non sono determinanti per prevenire un infarto.

Il neurofisiologo Dott. Abelzi é arrivato recentemente alla conclusione, (la stessa che la chiroporatica sostiene da più di 100 anni) che la connessione nervosa motorica e il controllo sensorio del cuore, passa tramite la colonna vertebrale. Attraverso i fori intervertebrali della colonnna cervico-dorsale, i nervi del cervello terminano nel cuore e viceversa arrivano dal cure al cervello. Il nostro cervello é geneticamente programmato per gestire e organizzare gli impulsi nervosi e/o dolorosi provenienti da tutto il corpo e anche dal cuore. Facciamo un esempio pratico per capire questo meccanismo: Supponiamo che una persona si ferisca alla gamba con un taglio profondo: la pelle e i muscoli segnalano al cervello impulsi del dolore mentre la perdita di sangue dalla ferita segnala al cervello l’abbassamento della pressione sanguigna. In questa situazione il cervello ordina alle arterie nella zona in questione di restringersi immediatamente in modo da fermare l’emorragia, evitando il dissanguamento e quindi la morte della persona.

Analogamente a questo esempio, due qualità d’impulsi specifici (il dolore e l’abbassamento della pressione), provocati da una grave irritazione del sistema nervoso dalle vertebre cervico-dorsali, trasmettono al cervello un allarme di provenienza cardiaca. Il dolore viene condotto dai nervi sensori e gli impulsi della stimolazione dei gangli nervosi del plesso cervicale passano tramite il sistema neurovegetativo autonomo. In seguito, il cervello ordina alle coronarie del cuore di restringersi come da programma genetico, il meccanismo che troviamo esattamente all’inizio dell’infarto. Si tratta di un vasospasmo ordinato dal cervello in seguito ad informazioni errate e non come conseguenza di un’ostruzione di arterie coronarie come si pensava fino ad ora. Se entro due ore non s'interviene, si svilupperà l’infarto e il cuore cesserà di battere a causa del danno subìto al miocardio.

Per non rischiare che questo succeda, si procede alla  “manovra di Abelzi” che può evitare l’infarto. Essa consiste nella antero-flessione forzata del collo, piegando il capo in avanti. Dopo 10 minuti in questa posizione, il sistema nervoso dovrebbe funzionare di nuovo correttamente, sollevato dalla pressione nei punti di fuoriuscita dei nervi dal tratto cervico-dorsale. Con il sistema nervoso di nuovo funzionante, gli impulsi di costrizione delle arterie cessa e l’infarto non si sviluppa, poiché il miocardio viene nuovamente irrorato di sangue. La manovra di Abelzi può essere ripetuta a volontà.

Naturalmente bisogna manipolare al più presto il tratto cervico-dorsale per liberare il blocco vertebrale e quindi evitare nuovi episodi. Il chiropratico è la persona più qualificata per questo lavoro. Non ci si deve limitare alla cura ma preferibilmente dedicarsi alla prevenzione: nel momento in cui un paziente necessita un elettrocardiogramma è anche consigliabile un esame della postura e della funzione del tratto cervico-dorsale. Questo esame è indicato specialmente per tutti coloro che hanno subìto traumi stradali con colpo di frusta, cadute, torcicolli e alterazioni degenerative dello scheletro (artrosi). Se ci fossero queste predisposizioni, una cura manipolativa chiropratica è raccomandata per curare e prevenire l’infarto.

 

Info: giorgiobetge@yahoo.com

Tel: 091 970 32 32

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Cordialmente, Giorgio Betge