I segreti della pelvi

Quando osserviamo i glutei  più o meno voluttuosi delle modelle nelle riviste o delle ragazze sulla spiaggia, (senza disprezzare un bel profilo proporzionato di un muscoloso fusto) ci soffermiamo sull’estetica della superficie, senza renderci conto del contenuto osseo, della meraviglia della struttura tridimensionale della pelvi e della sua funzione che si trova all’interno.

 Il bacino si compone di due ossa simmetriche, gli innominati, che sono collegati posteriormente dall’osso sacro il quale si interpone tra di loro come un cuneo. Anteriormente le ossi si congiungono per formare il pube. Il peso del corpo si appoggia sull’osso sacro dalla colonna vertebrale e lo trasmette agli innominati tramite le articolazioni sacro-iliache. Gli innominati si compongono ciascuno di tre parti, l’osso ilio, l’ischio e il pube.  Al punto dove i tre confinano, si trova l’acetabolo, la “pentola” che accetta la testa femorale. Così il peso del corpo, distribuito ugualmente su queste tre parti dell’innominato, viene trasmesso al femore, alla gamba e al piede.

Così come  l’appoggio del peso corporeo è abbastanza ben stabile sulla piattaforma lombosacrale e ammortizzato dal cuscino elastico del disco intervertebrale lombosacrale, la testa femorale sferica appoggia sicura nell’acetabolo del bacino. L’articolazione sacro-iliaca invece rappresenta una giuntura relativamente debole dovuto alla sua posizione vertico-obliqua. Legamenti forti rinforzano le articolazioni sacroiliache e permettono solo un movimento di pochi centimetri. Questo movimento sacroiliaco è necessario per l’armoniosa deambulazione e per permettere di sederci. Un test differenziale per individuare da soli una disfunzione sacroiliaca è appunto la difficoltà, sovente dolorosa, nell’alzarsi da una sedia o nell’uscire dall’autovettura dove, oltre all’alzarsi nella direzione sagittale, si aggiunge la torsione delle gambe e del bacino che sollecita l’integrità di queste articolazioni.

 La funzione della pelvi umana è unica nel regno dei vertebrati, essendo noi gli unici bipedi con postura eretta. Il meccanismo funzionale è anche assai complesso, se volessimo analizzare l’andatura in ogni fase del passo come quella d’appoggio, del carico, dello swing di ritorno etc.. Più conveniente e nella maggioranza dei casi anche sufficiente è l’analisi della statica della postura, con la visualizzazione del portamento, eventualmente con l’ausilio di una teleradiografia che comprende la colonna vertebrale e il bacino. Così si rilevano malformazioni osse del bacino o della zona transitoria lombo-sacrale, degenerazioni artrosiche, spondilosiche, discali o malattie ossee o differenze statiche della lunghezza delle gambe. Si analizzano pure i malfunzionamenti assai comuni come lo svirgolamento del bacino come causa o come effetto di scoliosi, iperlordosi o cifosi o come il rilevamento di un appoggio del bacino non orizzontale sulle gambe.

Le tante possibilità delle disfunzioni statiche e dinamiche del bacino dovute al bacino stesso e/o di patologie inferiori o superiori ad esso progettano dolori e disturbi verso le gambe (nel senso d’implicazioni dalle ginocchia e piedi) o verso l’alto, lungo la colonna vertebrale come le lombaggini, dorsalgie, cervicalgie e perfino mal di testa. Il bacino costituisce la struttura centrale nell’esame del sistema muscolo-scheletrico. La prevenzione delle disfunzioni del bacino o la cura delle conseguenze dolorose, consiste nell’applicazione di una tecnica manipolativa correttiva, che è stata sviluppata quasi esclusivamente dai pionieri della chiropratica, come dal Dr. D.D. Palmer, che ha inventato e sviluppato la chiropratica 100 anni fa in America. Si tratta di manipolazioni correttive del bacino, che vengono effettuati dall’esperto e qualificato chiropratico con grande precisione e successo in casi dove la diagnostica del bacino lo richiede. Il chiropratico Dr. Fred Illi di Ginevra sviluppava già quasi 50 anni fa il metodo della “trazione deambulazione” per la correzione della postura, delle scoliosi funzionali e del bacino. Di sua invenzione è il “tapis disc” per la correzione delle articolazioni sacroiliache, cioè degli svergolamenti del bacino. Questi macchinari elettromeccanici che  a tutt'oggi usiamo in versioni più moderne, intervengono con tanta precisione e beneficio  nel meccanismo neurofisiologico del sistema muscolo-scheletrico.

 Quali sono i sintomi che possono essere provocati da alterazioni del bacino? Di frequente sono i dolori provenienti dall’articolazione lombosacrale  che provocano i noti colpi della strega, le lombalgie, le sciatiche. I dolori sacroiliaci, che vengono localizzati sopra le articolazioni sacroiliache, da un lato o entrambi i lati, 3-5 cm lateralmente dal centro del osso sacro, provengono da blocchi ed infiammazioni nelle e attorno le articolazioni sacroiliache, dopo trauma o sovente dopo un parto. Quando i dolori sacroiliaci s'irradiano verso i glutei, e qualche volta perfino giù lungo la gamba, vengono denominati dolori pseudosciatici. Dolori all’inguine che s'irradiano all’aspetto anteriore di una gamba e finiscono al ginocchio sono quasi sempre di origine coxofemorale. L’anca può essere infiammata dopo un trauma o per via di un sovraccarico, di un'irritazione metabolica (gotta), di artrite o artrosi. Nei casi di coxalgie (dolori alle anche) non troppo avanzate che non richiedono al momento un intervento chirurgico, disponiamo di terapie elettromagnetiche e tecniche manipolative e riabilitative che ci permettono di raggiungere ottimi risultati.

 Anche se abbiamo toccato una parte invisibile, questa  scheletrica del bacino, rimangono sempre segreti della pelvi da scoprire ...

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