I dischi intervertebrali (DI) sono le strutture fibro-cartilagenose collocate tra le vertebre ossee della colonna vertebrale. Solo le articolazioni tra cranio, prima e seconda vertebra cervicale sono privi di dischi per
le loro particolarità anatomica. I DI sono composti di nuclei polposi centrali e di anelli fibrosi che li avvolgono.
Durante la nostra evoluzione da quadrupedi a bipedi, ai DI sono stati imposti
compiti nuovi e diversi: da cuscinetti spaziatori che permettevano solo le piegature della colonna sospesa orizzontalmente ad elementi ammortizzatori verticali contro le forze gravitazionali in posizione eretta. Le scosse continue durante il cammino
eretto provocano pressione sui dischi, maggiorate sopprattutto se appesantite da sovrappeso, sollevamenti o sport particolarmente pesanti e colpi traumatici. Il risultato è l’usura dei DI che potrà iniziare già a 20 anni di età.
Si manifesta in disidratazione dei DI che diminuiscono in volume, cioè diventano più sottili. Così si formano le discopatie. Le riscontriamo più sovente tra i segmenti della schiena bassa, ai segmenti lombari L4-5 e lombosacrali
L5-S1. Per combattere quest’usura prematura si consiglia di bere tant’acqua durante tutta la vita (con 70kg di peso corporeo = 2 Litri/die) per idratarsi in generale e in particolare anche i DI. Il nostro organismo si accorge del problema dei DI
tramite il sistema nervoso propriocettivo e cerca poi di ricostruire i tessuti cartilaginosi degenerati. La ricostruzione discale è ardua siccome i DI normali non hanno né innervazione né vascolarizzazione e perciò non possono segnalare
dolori del processo degenerativo. Il nostro corpo, per ricostruire, fa crescere nei DI una nuova vascolarizzazione ed una rete nervosa. Così facendo, i DI in questione diventano sensibili e anche dolorosi e producono mal di schiena. Questo è
una scoperta recente ed ha rivoluzionato la diagnostica e cura: prima si attribuiva la lombalgia a contratture muscolari, a irritazioni infiammatorie delle articolazioni apofisarie, a schiacciamenti nervosi, alle ernie discali. Oggi si riconoscono le discopatie
come possibili origini dirette dei dolori. Le vere ernie discali attive responsabili di sciatiche sono scese statisticamente a solo 1% dei casi.
La chiropratica ha sempre conservato il suo posto nel trattamento
dei DI: con il rilassamento neuromuscolare, con lo stretching articolare, con la trazione vertebro-discale e con manipolazioni chiropratiche specifiche. Il nuoto e il rilassamento orizzontale nel caso di mal di schiena sono sempre raccomandati, come pure gli
impacchi freddi e supplementi d’integratori di glicosaminoglucani.